Home > La rieducazione di Pitești – Il dramma di un’intera generazione

La proiezione del docu-film “La rieducazione di Pitești – Il dramma di un’intera generazione” presentato all’XI-ma edizione del Festival Internazionele PROPATRIA – Giovani Talenti Romeni

Giovedì, 16 dicembre 2021, alle ore 17:00, presso la Biblioteca Franco Basaglia di Roma (Via Federico Borromeo 67), l’Accademia di Romania in Roma, la Fondazione Culturale Memoria – Filiale di Argeș, l’Associazione culturale romeno-italiana Propatria di Roma e le Biblioteche di Roma organizzano la proiezione del film documentario “La rieducazione di Pitești – Il dramma di un’intera generazione” realizzato dalla regista e giornalista romena Lucia Hossu Longin. L’evento che conclude l’undicessima edizione del Festival Internazionale Propatria – Giovani Talenti Romeni è un omaggio alla memoria delle vittime della Rivoluzione Romena del 1989 e della resistenza al regime comunista.

L’acceso del pubblico all’evento, in ottemperanza alle norme sanitarie vigenti, sarà limitato e si farà soltanto previa prenotazione via e-mail all’indirizzo [email protected]. Per accedere all’evento è necessario esibire la Certificazione digitale europea COVID (Green Pass), in formato digitale o cartaceo) o presentare il referto negativo di un tampone antigienico o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti, insieme a un documento di riconoscimento valido. Le disposizioni non si applicano ai bambini di età inferiore ai 12 anni. All’interno della sala permane l’obbligo di indossare la mascherina di protezione.

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La cosiddetta “rieducazione” di Pitești, uno dei più truci esperimenti psicologici svolti dai regimi comunisti europei, è il tema del documentario “La rieducazione di Pitești – il dramma di un’intera generazione”, firmato dalla stessa creatrice della serie “Il memoriale della sofferenza”: Lucia Hossu-Longin

Sintetizzando le 6 puntate dell’omonimo documentario realizzato e mandato in onda dalla Televisione Nazionale Romena lo scorso anno, questo filmato di due ore svela e porta in primo piano, dopo 30 anni dalla caduta del regime comunista e quasi 70 dagli accaduti, uno dei più atroci e diabolici esperimenti svolti con il mandato delle autorità comuniste, con testimonianze in prima persona delle vittime e degli aguzzini, informazioni inedite, fotografie e interventi di studiosi del fenomeno. Per due anni, dal dicembre del 1949 al gennaio del 1952, una prigione della città di Pitești – distretto di Argeș si trasformò nell’inferno dove venne sperimentata una tecnica fino a quel momento sconosciuta alla dimensione carceraria romena, mai prima e mai dopo praticata con la stessa intensità negli altri paesi del blocco comunista: la “rieducazione” dei giovani studenti opponenti al regime per mano di altri studenti detenuti, per mezzo della tortura fisica e psichica. Seguendo una strategia di importazione, le vittime diventano boia e i boia diventano vittime, tutto voluto e gestito dalle autorità comuniste e del famigerato servizio della Securitate.  

Iniziato a Suceava, nel nord della Moldavia, “Lo sperimento Pitești” venne trasferito nel dicembre del 1949 al carcere del capoluogo del distretto di Argeș, a sud del Paese, carcere destinato agli studenti accusati di delitto di opinione o di manifestazioni contro il regime. I metodi di tortura applicati con ritmicità ed estrema violenza da detenuti selezionati, capeggiati dall’ex studente di giurisprudenza Nicolae Țurcanu, sotto l’autorità del generale della Securitate Alexandru Nicolschi, avevano lo scopo di trasformare gli incarcerati in sudditi asserviti al regime, con l’annientamento psichico e con la distruzione di qualsiasi opposizione politica, di ogni traccia di fedeltà alle proprie convinzioni di prima dell’imprigionamento; nel processo, però, venivano distrutte l’identità e l’umanità di chi, vittime e aguzzini, vi furono costretti a partecipare. 

Il film La rieducazione di Pitești – il dramma di un’intera generazione, come l’omonima serie TV, sono prodotti dalla TVR 2 HD in partenariato con l’Associazione dei Professionisti di Televisione di Romania e con la Fondazione Culturale “Memoria” – Pitești.

La serie TV “Il memoriale della sofferenza”, ideata e creata da Lucia Hossu-Longin insieme ad una equipe della Televisione Nazionale Romena, a partire dal 1991 e arrivata a oltre 200 puntate, è il primo progetto di documentari per la televisione dedicato al periodo del regime comunista in Romania. La serie, nella quale si iscrive anche il documentario a 6 puntate contratto in questo filmato del 2020, offre al pubblico la più complessa e rigorosamente documentata radiografia del periodo comunista e costituisce una delle più significative creazioni del giornalismo romeno di recente data. “Il memoriale della sofferenza”presenta una serie di fatti accaduti tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio degli anni ’90, il periodo più buio e sanguinoso della storia moderna. La serie è stata acquisita dagli Archivi Hoover degli Stati Uniti e dalla Biblioteca del Congresso di Washinton, e vari episodi sono stati selezionati per i più grandi festival di televisione internazionali di Monte Carlo, Biarritz, Prix Europe oppure Prix Italia, vari ancora sono stati presentati da reti televisive come TV5, ARTE o alla videoteca di Parigi.

Lucia Hossu-Longin (n. 1941, Braila) è regista di televisione, autrice di libri e produttrice di film documentari, membro dell’Accademia Europea di Film e vicepresidente della fondazione “Accademia Civica” che gestisce il Museo Memoriale di Sighet – Museo dedicato alle vittime del regime comunista in Romania. Per il valore professionale, sociale e culturale della sua pluridecennale attività, ha ricevuto vari premi da parte dell’Accademia Nazionale Romena, dell’Unione Nazionale dei Cineasti, è stata insignita dal Presidente della Repubblica dell’Ordine al Merito Culturale in grado di cavaliere e dal re Mihai I di Romania dell’Ordine la Corona della Romania in grado di cavaliere.  

Festival realizzato da: Associazione culturale romeno-italiana „Propatria” di Roma

Con il patrocinio di: Ambasciata di Romania in Italia, Ambasciata di Grecia in Italia e il Festival Internazionale George Enescu di Bucarest

In partenariato con: Accademia di Romania in Roma, Consolato Generale di Romania a Bologna, Istituto Culturale Romeno di Bucarest, Conservatorio di Musica „Santa Cecilia” di Roma, EUNIC Roma, Biblioteche di Roma, Fondazione Culturale Memoria – Filiale di Argeș, Associazione Culturale ProContemporania di Bucarest, Associazione Propatria Vox di Focșani ed HUBART Agency – Focșani.

Media Partner: AGERPRES, TVR Internaţional, Radio România Internaţional, ASKANEWS, Abitare a Roma, B in Rome, Giornale Diplomatico, Roma a piedi, Romeing, PiuCulture, Italia a piedi.